Nella corretta speculazione sul tema della casa, è imprescindibile la considerazione di essa non solo come spazio architettonico, ma anche come luogo di vita dove si dispiega l’identità dei suoi abitanti. Nella progettazione, la scelta e l’uso degli elementi che compongono lo spazio, mettono inevitabilmente il progettista a confronto con la sfera delle sensazioni e delle emozioni che in essi e da essi vengono a scatenarsi.
Nell’approccio progettuale è necessario individuare un elemento “master” che permetta di partire da esso per modellare forme e spazi; quest’ultimo non necessariamente deve essere prettamente architettonico, ma può giungere dall’esterno come norma ordinatrice e principio cardine della nuova composizione. Per coloro che vivono nelle zone costiere l’elemento “master” è da ricercarsi nel mare: elemento identitario dei luoghi e delle società in cui ognuno si riconosce e del quale nessuno può farne a meno. Da qui nasce la prima scelta condivisa dalla committenza e dall’interior designer Piertito Cardillo nella realizzazione del progetto di ristrutturazione degli interni nella villa a Barletta. Volumi, squarci prospettici, tagli illuminotecnici, arredi a scomparsa e materiali a contrasto definiscono lo spazio che ha come peculiarità pregnante il rapporto visivo diretto con il Mar Adriatico.
Lusso e modernità si inseriscono in un involucro esterno già esistente codificando un linguaggio architettonico di altissimo livello emozionale che elegge l’elemento naturale a propulsore e centro dell’intera composizione. L’esplicita volontà di mantenere la continuità visiva dello spazio ben si accorda con le esigenze funzionali dell’abitazione attraverso l’inserimento di arredi che, conservando la loro autonomia formale, collegano e dividono i vari ambiti della casa. La ricercata attenzione al dettaglio riscontrabile, per esempio, nelle porte disegnate anche nella ferramenta, richiama gli insegnamenti di grandi maestri come W. Morris o C. Scarpa e contribuisce a dare raffinatezza e pregio all’architettura. Preponderanti nello spazio sono i due totem in pietra grey che dividono gli spazi della zona relax, del living e della cucina, ma che al tempo stesso sono contenitori per gli accessori domestici. La matericità litica del più grande dei due si interrompe con il taglio del camino a bioetanolo che consente la paradossale introduzione dell’elemento “fuoco” accanto all’acqua (mare). La zona pranzo, nel bow window circolare, è il luogo panoramico per eccellenza; tuttavia, anche nelle zone di servizio come la cucina, il progettista non rinuncia a squarci prospettici sull’Adriatico. Il passaggio dalla zona giorno alla zona notte è sancito da una grande porta a scomparsa che rafforza il concetto, estremamente moderno, di open space inteso come spazio composto da elementi che nell’insieme divengono una cosa sola rinunciando alla matericità delle loro fattezze.
Infine, importante è il ruolo della luce artificiale che accentua ed enfatizza le peculiarità di uno spazio fatto di elementi puntuali che dilatano ed armonizzano la casa come luogo vivo ed emozionale.